Intelligenza emotiva e didattica delle emozioni
Che cos’è l’intelligenza emotiva e perché è importante a scuola
Te la ricordi quell’interrogazione andata proprio male e la tristezza che hai provato? Oppure quella professoressa che ti ha ispirato e motivato nello studio? La scuola, se ci pensi, è fatta da un groviglio di emozioni e sentimenti fittissimo, che vivi ogni giorno per moltissimi anni. Non è solo, quindi, studio e nozioni da imparare, ma è anche tanto altro: la scuola è una scuola di vita a tutti gli effetti.
Qui entra in gioco l’intelligenza emotiva e l’importanza che assume tra i banchi. Qual è la correlazione? Perché è importante? Scopriamolo insieme!
Che cos’è l’intelligenza emotiva
L’intelligenza emotiva presuppone di saper usare le emozioni con intelligenza. Cosa significa? Vuol dire saper identificare le emozioni, comprenderle e gestirle. In poche parole, saper affrontare la vita e le sue sfide nel migliore dei modi.
Ne ha dato una definizione molto bella ed esaustiva Daniel Goleman, nel suo libro Intelligenza emotiva (1995):
L’intelligenza emotiva è la capacità di motivare sé stessi, persistere nel perseguire un obiettivo nonostante le frustrazioni, di controllare gli impulsi e rimandare la gratificazione, di modulare i propri stati d’animo, evitando che la sofferenza ci impedisca di pensare, di essere empatici e di sperare.
Le parole chiave per comprenderne il significato sono: autocontrollo, entusiasmo, perseveranza e capacità di automotivarsi.
Le 5 caratteristiche dell’intelligenza emotiva
Per capire quale livello di intelligenza emotiva possiedi, elenchiamo 5 caratteristiche principali per riconoscerla.
- Consapevolezza di sé: conoscere e riconoscere le proprie emozioni nei momenti in cui si presentano;
- Autoregolazione: essere in grado di controllare le emozioni e i sentimenti nei vari contesti e situazioni;
- Abilità sociale: saper gestire le relazioni interpersonali;
- Motivazione: capacità di dominare le emozioni per raggiungere un obiettivo;
- Empatia: riconoscere e leggere le emozioni degli altri ed entrare in sintonia con esse.
L’intelligenza emotiva a scuola
Quale miglior luogo dove poter accrescere la propria intelligenza emotiva se non a scuola? Come abbiamo già detto, la classe è impregnata di emozioni, ed è bene riconoscerle, analizzarle e studiarle. Questo non solo per sé stessi, ma per il benessere generale degli alunni e anche dei professori.
L’intelligenza emotiva è stata inserita dal Word Economic Forum tra le dieci competenze più richieste nel mondo del lavoro. Proprio per questo sarebbe importante che gli alunni venissero formati anche sul processo di apprendimento delle emozioni, per fare in modo che essi:
- acquisiscano l’auto-consapevolezza delle proprie emozioni;
- gestiscano più efficacemente le emozioni negative, non reprimendole, ma trasformandole;
- siano perseveranti nonostante le frustrazioni;
- sviluppino la capacità di essere empatici e di curarsi degli altri, di cooperare e di stabilire legami sociali;
- contrastino il disagio psicologico, la dispersione delle risorse individuali, il bullismo e il rischio sociale.
Come si traducono tutte queste parole nella pratica? Proviamo a riprendere le 5 caratteristiche dell’intelligenza emotiva, applicandole alla didattica delle emozioni.
L’autocontrollo può aiutare a gestire sentimenti ed emozioni durante un compito, impedendo, ad esempio, all’ansia di prendere il sopravvento e di interferire. Ciò significa imparare ad affrontare la frustrazione, la rabbia, la paura e la tristezza senza lasciarsi sopraffare.
La consapevolezza di sé stessi permette di conoscersi per scegliere bene il proprio futuro, i propri obiettivi e priorità. Significa imparare a comprendere le proprie possibilità e capire quale percorso ideale intraprendere, che sia equo per sé stessi.
La motivazione permette di raggiungere gli obiettivi prefissati nonostante i fallimenti, e di saper prendere l’iniziativa senza aver paura di insuccessi e cadute.
Le abilità sociali aiutano a stare con gli altri a scuola, come nella vita di tutti i giorni, per collaborare, scambiarsi idee e punti di vista, risolvere i conflitti senza prevaricare o sottomettersi.
Infine, l’empatia permette di entrare nel mondo emozionale degli altri, per comprenderne sentimenti, gioie e dolori e per tendere una mano, ascoltare e dimostrare vicinanza. Competenza, questa, che nell’ambito scolastico è più che importante.
Di che tipo di scuola abbiamo bisogno per sviluppare nei giovani maggiore intelligenza emotiva? Sicuramente, ciò che serve per riuscire a sviluppare questo tipo di intelligenza è una scuola disposta a capire ed accogliere le emozioni degli studenti, per motivarli, accoglierli, accettarli, capirli. Questo per assicurare loro un futuro migliore, dentro e fuori le mura scolastiche.
Fonti
https://www.weforum.org/agenda/2020/02/emotional-intelligence-career-life-personal-development/