Normative Covid per l'anno scolastico
Le soluzioni più curiose dal web!
Non è stata certo un’estate piacevole per dirigenti scolastici e responsabili Covid alle prese con il problema dell’adeguamento degli edifici scolastici alle norme di sicurezza.
A partire dagli indici di affollamento, fino ad arrivare alla rimodulazione di sedie e banchi (gli ormai celebri banchi a rotelle), le soluzioni proposte negli ultimi mesi sono state molteplici e non tutte attuabili.
Ma gli italiani, si sa, sono sempre stati bravi ad aguzzare l’ingegno e trovare rimedi alternativi a problemi complessi, ecco quindi alcune delle soluzioni anti-Covid più curiose adottate in tutta Italia.
Al circo (ma senza animali!)
Gli studenti di Barra, dal 14 settembre, fanno lezione sotto il tendone da circo nel cortile di uno dei plessi dell'istituto Rodinò, alla periferia di Napoli.
Il tendone era stato montato per il progetto Social Circus Rodinò che puntava a creare opportunità educative attraverso le attività del mondo circense e dell’arte di strada. Con l'emergenza Covid, è stato messo in sicurezza e attrezzato per poter ospitare anche le attività didattiche.
Una soluzione degna di un equilibrista!
Nel bosco (e nella cupola geodetica)
In una scuola primaria di Serravalle d'Asti tutte le attività didattiche sono svolte all'esterno. I bambini stanno nel bosco vicino alla scuola per il 90% del tempo, entrando in classe solo per pranzo e toilette. In caso di maltempo sono utilizzate strutture messe a disposizione da privati e associazioni, in attesa che sia pronta la cupola geodetica: uno spazio delimitato e all'aperto che verrà costruito in modo cooperativo e collettivo, coinvolgendo l'intera comunità educante.
La scuola nel bosco che abbiamo sempre sognato!
In… magazzino
Le aule del liceo linguistico Danilo Dolci di Brancaccio si trovano in una casa di riposo confiscata alla mafia, a Palermo. Tuttavia la struttura, nata con uno scopo diverso dall’attuale, aveva già problemi di spazio ancor prima dell'emergenza Covid: le classi dovevano fare lezione nei laboratori o nelle aule professori. Per mantenere il distanziamento tra gli studenti, la strategia di utilizzare altri spazi rispetto alle aule non era quindi una soluzione percorribile.
Così, per permettere ai ragazzi di tornare a scuola a settembre, è stato deciso di utilizzare il magazzino che è stato suddiviso da grandi pannelli e attualmente ospita quattro classi.
Quando si dice organizzarsi con ciò che si può!
All’oratorio
Negli anni, spesso i saloni dell’oratorio o le sale del catechismo negli anni si sono trasformati in aule per aiutare le scuole dei quartieri più piccoli. In Lombardia, dove i vescovi hanno invitato i parroci a mettere a disposizione gli spazi degli oratori, questa iniziativa ha riscosso un grande successo.
Un esempio su tutti è quello del parroco dell'Oratorio dei Padri Sacramentini alla Maggiolina, (uno dei quartieri di Milano) che ha trasformato in aule didattiche due grandi stanze nel seminterrato.
Una soluzione antica ad un problema molto attuale!
Bricolage e banchi fai da te
In attesa dei tanto discussi banchi con le rotelle, c'è chi si è dato da fare in maniera autonoma. A Roma, all’Istituto Scala nella borgata Finocchio, hanno letteralmente segato i banchi a metà per ricavarne dei monoposto e rispettare il distanziamento tra gli studenti. L'idea è venuta al prof di Tecnologia, Roberto Roccatelli e ha permesso di abbattere i costi e scongiurare i ritardi (prova che le soluzioni più semplici sono spesso sotto il nostro naso!)
Risultato? Abbattimento dei costi e zero smaltimento. Più green di così!
A Milano invece, la Scuola Steiner ha costruito da sé 200 banchi singoli in legno di abete. L’idea è nata da genitori e insegnanti, coordinati dalla maestra di falegnameria delle classi sesta, settima e ottava (che corrispondono a prima, seconda e terza media ndr). Il prototipo è stato realizzato nel laboratorio della scuola, mentre il legno è stato fornito una ditta di bioedilizia. In due settimane, con la collaborazione di insegnanti e circa 60 genitori, il progetto è stato realizzato in tempo per la riapertura.
Chi fa da sé… fa per tre!
Fonte: orizzontescuola.it
L’associazione dei professori in pensione
Come gestire il problema delle classi troppo numerose? Semplice: coinvolgendo gli insegnanti in pensione come ha fatto il liceo scientifico Bottoni di Milano. Gli insegnanti, tutti membri dell'Associazione Non Uno di Meno – che offre corsi pomeridiani per contrastare l'abbandono scolastico e la povertà culturale – dal 14 settembre affiancano volontariamente i docenti titolari in modo da evitare di ricorrere alla didattica a distanza.
Un bel modo di tenere allenata la mente e aiutare chi ha più bisogno!
Gli assenti (giustificati!) e i turni
Al liceo scientifico Volta di Milano, invece, si è optato sui doppi ingressi e sulla turnazione delle classi. Per garantire però che il numero di studenti per classe sia sempre adeguato alle normative (200 studenti erano in esubero) è stato scelto di lasciare a casa ogni liceale del triennio per un giorno ogni due o tre settimane, tempo in cui svolgerà i compiti assegnati dai professori. In totale ogni giorno saranno a casa a rotazione 4 alunni per classe.
Tutti a casa senza bisogno di giustificazione!
Plexiglas, plexiglas!
In una scuola di Bergamo i banchi con i divisori erano pronti ben prima dell’inizio delle lezioni. Cesare Botti, dirigente scolastico del liceo artistico statale Giacomo e Pio Manzù, aveva annunciato il nuovo aspetto della classe postando l’immagine dei banchi con il plexiglass.
Fonte ilmessaggero.it
La soluzione verde
A Rovereto la scuola paritaria Veronesi si è organizzata per dividere in modo green i bambini...con delle vere e proprie piante! “Eden - il paradiso fai da te a scuola con le piante”, questo il nome del progetto nato all’interno della facoltà di Scienze della formazione di Bolzano, è una bella idea per favorire il distanziamento con elementi naturali, anziché con elementi fissi.
Oltre a questo, si è scelto anche di aumentare la metratura di ogni aula (da 40 metri quadrati a 80). Lo spazio all’interno è diviso idealmente in due aree: la prima arredata in modo tradizionale, con i banchi in linea di fronte alla lavagna, pensati per le lezioni frontali, la seconda con isole che permettono il lavoro i piccoli gruppi distanziati grazie alle piante. Le aule potranno ospitare dunque il numero di bambini previsto per ogni classe, aggiungendo la possibilità di cambiare modalità didattica.
Secondi i primi esperimenti, inoltre, pare che i bambini a contatto con le piante si tranquillizzino. Non male, no?
Fonte: Padlab.org
La vostra scuola ha adottato soluzioni alternative per far fronte all’emergenza Covid?
Se vi va di raccontarcelo, vi aspettiamo come sempre nei commenti su Facebook!
Fonti
https://www.tecnicadellascuola.it/i-nuovi-banchi-anticoronavirus-ecco-come-si-tornera-a-scuola
https://www.greenme.it/vivere/speciale-bambini/studenti-distanziamento-piante-bolzano/