Disturbi specifici dell’apprendimento: cosa sono e come riconoscerli
I DSA costituiscono una condizione innata, di origine neurobiologia, la cui manifestazione è influenzata anche dalle condizioni ambientali in cui lo studente si trova.
I disturbi specifici dell’apprendimento (acronimo DSA), stando alle ultime stime del MIUR (a.s. 2014/15), in Italia colpiscono poco più del 2% dei bambini in età scolare (da notare che la percentuale è in aumento rispetto alla precedente rilevazione).
I primi segnali dovrebbero manifestarsi già in età prescolare, quando lo studente ha a che fare con l'apprendimento di abilità di base, ma esistono anche casi in cui le difficoltà di apprendimento emergono solo durante cicli scolastici successivi (esse sono ovviamente legate a competenze più complesse). È importante ricordare che i DSA hanno carattere evolutivo e ciò significa che il disturbo può mutare nel corso degli anni e assumere caratteristiche diverse in base alla fase del ciclo scolastico che lo studente sta attraversando.
Come previsto dalle Linee guida per il Diritto allo studio per gli Studenti con DSA, gli insegnati devono essere in grado di riconoscere i segnali di rischio, in modo da poter intervenire sin da subito con attività mirate.
Quali sono i principali DSA?
Diverse sono le tipologie di disturbi specifici dell'apprendimento che possono interessare lo studente, vediamole assieme.
Dislessia
La dislessia consiste nella difficoltà di leggere in modo accurato e fluente un testo. Chi ne è affetto presenta problemi nel riconoscere lettere, sillabe e parole e non riesce ad associare ad esse i suoni corrispondenti.
Sintomi:
- difficoltà nel riconoscimento di grafemi molto simili tra loro dal punto di vista grafico (ad esempio, ‘m’ viene confusa con ’n’, ‘c’ con ‘e’, ‘f’ con ’t’) o sonoro (‘f’ viene confusa con ‘d’, ’t’ con ‘d’, ‘p’ con ‘b’);
- difficoltà nel procedere con lo sguardo da sinistra a destra e dall’alto in basso; la conseguenza più immediata consiste nell’omissione di parti di parola (ad esempio ‘’prato’ diventa ‘pato’, ‘fiuto’ ’futo’), di intere parole o di intere righe;
- inversione della sequenza dei grafemi, aggiunta di un grafema o di una sillaba (es. ‘tavovolo’).
Disortografia
La disortografia consiste nella difficoltà di apprendere ed automatizzare le regole di conversione fonema-grafema e la corretta forma ortografica delle parole.
Sintomi:
- confusione tra fonemi simili (es. ’faso’ vs ‘vaso’, ‘marde’ vs ‘marte’);
- confusione fra grafemi simili (es. ’bente’ vs ‘dente’, ‘puale’ vs ‘quale’);
- omissione di grafemi o parti di parola (es. ’mote’ vs ‘monte’);
- inversione di grafemi (es. ’al’ vs ‘la’, ‘catra’ vs ‘carta’).
Disgrafia
La disgrafia consiste nella difficoltà nell’imparare a scrivere in modo fluido e armonico a causa di problematiche di natura motoria.
Sintomi:
- scrittura frammentata, lenta, disorganizzata, impulsiva e illeggibile (anche per lo scrivente stesso, che quindi vede la sua vita influenzata in modo molto grave da questo disturbo);
- dolore durante il processo di scrittura.
Discalculia
La discalculia consiste nella difficoltà di leggere, scrivere e memorizzare i numeri, e di procedere in modo rapido e fluido nelle operazioni di calcolo (sia scritto che mentale).
Sintomi:
- difficoltà nel comprendere e operare con i numeri e nell'automatizzare i processi di calcolo;
- difficoltà nell’attribuzione del corretto valore analogico al simbolo numerico;
- difficoltà nella comprensione della posizione delle cifre (ad esempio, 25 è uguale a 52).
Quali sono i segnali che permettono di rilevare un DSA?
Ricapitolando, alcuni segnali attraverso cui il docente può capire di trovarsi di fronte ad uno studente con DSA sono i seguenti:
- facile faticabilità, difficoltà nel prestare attenzioni per periodo troppo lunghi, rendimento altalenate (caratteristiche comuni a tutti i disturbi visti sopra);
- lettura ad alta voce stentata, monotona, poco armoniosa, errori di scrittura e vocabolario povero (dislessia);
- ortografia spesso scorretta, presenza di errori a livello morfologico e sintattico, produzioni scritte dalla forma poco adeguata (disortografia);
- tendenza a "leggere come è scritto" e a "scrivere come si legge" (scarso rispetto per la conversione grafema-fonema e fonema-grafema; dislessia, disortografia);
- scrittura di difficile decifrazione, inusuale costruzione di lettere e numeri, uso dello spazio sul foglio poco omogeneo (disgrafia);
- errori nella lettura e scrittura di numeri, scarsa abilità nell'eseguire calcoli a mente, errori di calcolo nelle operazioni scritte (discalculia);
- difficoltà nella scrittura, lettura e memorizzazione di date e numeri.
L'attenzione per lo studente può fare la differenza.
La diagnosi di un DSA è sempre da considerare come il punto di partenza dal quale prendere il via per aiutare lo studente a conseguire risultati scolastici apprezzabili, obiettivo raggiungibile soprattutto attraverso l'elaborazione di un piano didattico personalizzato che tenga conto della condizione specifica. Per questo sono gli insegnanti in particolare a rivestire un ruolo fondamentale per gli studenti che presentano disturbi di questo tipo.
Come detto ad inizio articolo poi, l'ambiente di studio contribuisce non poco a creare le condizioni di contesto indispensabili per superare queste difficoltà, le quali, se diagnosticate per tempo e seguite con attenzione, non precludono l'ottenimento di risultati accademici soddisfacenti.
Al Centro Studi Manzoni abbiamo perfezionato negli anni la nostra competenza in materia, progettando piani didattici e costruendo un ambiente scolastico pensato per venire incontro alle esigenze degli studenti che presentino disturbi specifici dell’apprendimento.
Prevediamo quindi orari personalizzati, programmi personalizzati, una squadra composta da docenti preparati ed aggiornati sulla problematica ed in grado di affrontarla con particolare sensibilità, un ambiente scolastico sereno, frequenza scolastica in gruppi classe piccoli abbinata a lezione individuali. Tutto questo perché pensiamo davvero che l’attenzione per lo studente possa essere la chiave per superare anche le difficoltà apparentemente più insidiose.
Fonti:
www.adnkronos.com/salute/2017/02/28/disturbi-dell-apprendimento-ecco-come-riconoscerli
it.pearson.com/aree-disciplinari/italiano/didattica-inclusiva/disturbi-specifici-apprendimento.html