Perché dimentichiamo quello che studiamo?
Il motivo per cui dimentichiamo velocemente e la soluzione per evitarlo
“Ho studiato tutto il giorno ma mi sembra di non ricordare nulla”.
Quante volte ti è capitato di pronunciare questa frase prima di un’interrogazione o di un compito in classe? Perché spesso ti sembra di perdere tutto ciò che hai cercato con fatica di imprimere nella tua memoria?
È comune o capita solo a te? Vogliamo tranquillizzarti subito: siamo umani, e dimenticare ciò che si legge o studia è assolutamente normale, lo dice anche la scienza! Vediamo perché.
Come funziona il nostro cervello: la “curva dell’oblio”
Dimenticare velocemente è un problema antico, che ha un nome: si chiama “curva dell’oblio”. Si tratta di una caratteristica intrinseca della memoria umana, teorizzata alla fine dell’Ottocento dallo psicologo e filosofo Hermann Ebbinghaus.
Cosa ci dice questa teoria? In parole semplici, la curva dell’oblio prova che la nostra memoria dimentica un’informazione dopo qualche ora (in genere 24) dal momento in cui l’abbiamo appresa. Ecco perché non ricordi il titolo di quella famosa poesia di Pascoli nonostante tu l’abbia studiata un giorno fa!
La curva dell’oblio prova anche che non sia abbastanza apprendere un’informazione per immagazzinarla nella nostra memoria a lungo termine. Infatti, per essere davvero assorbita l’informazione ha bisogno di:
- essere appresa in modo chiaro e con uno studio di qualità;
- essere ripetuta più e più volte.
Internet: la nostra memoria esterna
Se ci pensi bene, qual è la prima cosa che fai quando non ricordi qualcosa? Proprio così: prendi lo smartphone e chiedi a Google di risolvere il tuo dilemma. Non ci pensi due volte a farlo. In questo modo, però, non alleni la tua memoria, abituandola a non sforzarsi nemmeno troppo di pescare l’informazione dal tuo database interno. È un vero peccato, non trovi?
Ma non è colpa tua, piuttosto la responsabile è l’enorme quantità di informazioni a cui siamo sottoposti nell’era di Internet. Jared Horvath, un ricercatore dell'Università di Melbourne, dice che il modo in cui le persone ora consumano informazioni e intrattenimento ha cambiato il tipo di memoria che apprezziamo: sicuramente non si tratta del tipo di memoria che ti aiuta a ricordare la trama del libro che hai letto un mese fa.
Nell'era di internet, ricordare informazioni, anche importanti, è diventato meno necessario. Finché esiste il web a ricordarti che ad ogni domanda c’è una risposta, allora non hai più bisogno di sforzarti di accedere al tuo personale bagaglio di memoria
Quindi? Qual è la soluzione per evitare di dimenticare?
“I ricordi si rafforzano più li ricordi”, dice Horvath.
Il ricordo non si fossilizza a meno che non si metta sforzo e si utilizzino alcune strategie utili a ricordare (ne parleremo nel prossimo articolo, non perdertelo!). Sforzarsi ed esporsi più e più volte alle informazioni, attraverso un processo di studio costante e motivato, è fondamentale per ogni studente che non voglia trovarsi nella situazione di “tabula rasa” prima di un’interrogazione.
Le strategie di studio giocano un ruolo importante nella sfida tra memoria e apprendimento. E questo approccio ti servirà non solo tra i banchi di scuola, ma in tante altre dinamiche di vita.
In attesa del prossimo articolo che parlerà di come memorizzare quello che studi, ti lasciamo alcuni approfondimenti che possono esserti utili:
- Studiare meglio con la tecnica delle mappe mentali
- Strategie per studiare matematica
- La tecnica del pomodoro: addio alle distrazioni!
Fonti
https://www.theatlantic.com/science/archive/2018/01/what-was-this-article-about-again/551603/
https://firstmonday.org/ojs/index.php/fm/article/view/7729/6532