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Social media e personal branding

Come fare personal branding con i social network

02 maggio 2018

Il personal branding passa anche (e soprattutto) dai social network.

Secondo il report Global Digital 2018, gli utenti attivi su social media sono 3.196 miliardi, quasi la metà della popolazione mondiale. 

I social network fanno ormai parte della nostra quotidianità a tutti gli effetti (basti pensare a quante volte al giorno controlliamo Facebook e Instagram), ma non tutti gli utenti sono consapevoli delle potenzialità connesse al loro uso quando si parla di lavoro e di personal branding.

Il personal branding digitale può infatti fare la differenza quando si è alla ricerca di un impiego. Sono sempre di più i datori di lavoro che prima di assumere una nuova risorsa danno un'occhiata anche alla sua presenza in rete.

I tre obiettivi principali del personal branding sono:

  1. identificare i punti di forza
  2. coltivarli
  3. comunicarli in modo efficace.

 

LinkedIn è il social network professionale per eccellenza, quello su cui puntare per fare personal branding in modo efficace e su cui costruire la propria reputation professionale, ma in questo articolo parleremo anche di come social network come Twitter e Facebook possano aiutare nella costruzione della propria immagine.

Qualsiasi sia il social network che intendiamo utilizzare è bene ricordare che la cosa più importante è la coerenza: la nostra identità virtuale deve coincidere con quella reale. Questo perché il nostro profilo social (qualsiasi sia il social) rappresenta il nostro biglietto da visita digitale, e come tale è bene che rispecchi quello che siamo.

Naturalmente, social che vai linguaggio/contenuto che trovi. Ciò significa che a seconda della piattaforma da cui stiamo operando, sarà necessario modificare sia linguaggio che tipo di contenuto.

 

LinkedIn

LinkedIn home pageCome si diceva, LinkedIn è uno dei principali social network direttamente connessi al mondo del lavoro. La sua funzione è infatti quella di favorire lo sviluppo di contatti tra professionisti.

Per far sì che il proprio profilo LinkedIn sia efficace esistono alcune accortezze:

  1. usare nome e cognome reali
  2. usare una foto profilo che mostri il proprio viso in modo chiaro e pulito (preferibile il mezzo busto) e che comunichi un’immagine professionale
  3. immagine copertina coerente con quella che si è e che si fa
  4. sezione descrizione: serve a fare il punto sulla propria identità di professionisti e a mettere in luce le nostre skill
  5. l’intero profilo deve risultare chiaro, curato e sempre aggiornato 
  6. la condivisione di contenuti (è sufficiente anche un solo post alla settimana) è pratica utile perché permette alla propria cerchia di connessioni di farsi un’idea delle competenze professionali. Per questo è essenziale che i contenuti siano di valore
  7. l’iscrizione a gruppi in linea con la nostra identità di professionisti può risultare utile per scambi di idee e opinioni con altri professionisti del settore.

 

Twitter

Twitter smartphoneSebbene non sia stato pensato appositamente per facilitare i contatti tra professionisti, Twitter consente a chiunque di dialogare in modo semplice e diretto con influencer e guru di ogni settore, anche con quelli le cui idee (o il cui contatto) possono essere rilevanti dal punto di vista professionale.

Come rendere il profilo Twitter efficace dal punto di vista del personal branding?

  1. usare nome e cognome reali
  2. usare una foto profilo che mostri il proprio viso in modo chiaro e pulito
  3. pubblicare almeno un contenuto al giorno. Il contenuto in questione deve essere coerente con la professione svolta, essere legato ai trend topic del momento e contenere hashtag attinenti
  4. la partecipazione attiva ai dibattiti è un’altra pratica fortemente consigliata.

 

Facebook e Instagram

Facebook smartphoneSocial network come Facebook e Instagram possono essere utili per far conoscere la persona dietro al professionista, oltre che il professionista stesso. I contenuti, pertanto, potranno anche esulare dalla sfera legata all’attività lavorativa.

E’ da tenere presente che non tutto ciò che appare sul profilo è adatto ad essere visto da un ipotetico futuro datore di lavoro. In questi casi è possibile servirsi di filtri e impostazione privacy per limitare la fruizione di determinati contenuti solo a specifiche persone.

 

 

 

Fonte: http://www.ninjamarketing.it/2016/04/29/personal-branding-con-i-social-network/

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